L’estate è lontana, l’autunno incalza

arriva l'autunno

Un cordiale buongiorno a tutti i lettori. Va concludendosi una delle primavere più piovose degli ultimi 200 anni, con diverse zone italiane che hanno già raggiunto o superato la media pluviometrica annua nel giro di 5 mesi. Le cause di questa primavera “atipica” se paragonata alle stagioni degli ultimi anni erano già state spiegate nel precedente articolo, ovvero anomalie medie positive in sede polare e corrispondenti anomalie negative persistenti a medio-basse latitudini, probabilmente figlie del fortissimo evento di riscaldamento stratosferico avvenuto a gennaio.

Ci stiamo così avvicinando al 1 giugno, giorno d’inizio dell’estate meteorologica, che dovrebbe coincidere con  l’inizio di periodi più stabili con le fasi instabili/perturbate più limitate nel tempo e nello spazio.

Eppure il percorso d’ingresso della stagione estiva sembra che sarà tutt’altro che privo di ostacoli.

Le ragioni vanno ricercate in quello che potrebbe accadere la settimana prossima quando potremmo addirittura essere catapultati in una fase tardo autunnale.

Dopo un inizio di settimana caratterizzato da instabilità più circoscritta alle aree interne e montuose pare infatti che a partire dal 24 maggio una pulsazione (l’ennesima) meridiana dell’anticiclone delle Azzorre potrebbe veicolare la discesa di un’intensa (per il periodo) massa fredda di matrice artico-marittima direttamente dalla Groenlandia.

Il tutto coadiuvato dalla presenza di una cella anticiclonica sulla Scandinavia che andrebbe poi ad unirsi con la corrispettiva azzorriana isolando sulle nostre regioni una goccia colma d’aria particolarmente fredda.

Quali effetti?

Sicuramente un marcato calo termico su tutta Italia con temperature diversi gradi al di sotto delle medie stagionali in particolare nelle ore notturne.

Altra possibilità abbastanza concreta sarà il ritorno della neve a quote piuttosto basse (mi sento di dire anche al di sotto dei 1000m) sulle Alpi specie in caso di fenomeni intensi con rovesciamento maggiore di aria fredda al suolo.

Un evento che sarebbe eccezionale per l’Italia con casi simili che andrebbero ricercati negli archivi storici nazionali.

Per il resto del paese potremmo assistere all’ennesima fase instabile/perturbata di questa pazza primavera, fase che potrebbe spingersi anche fino a fine mese vista la quasi stazionarietà della configurazione che si verrà a creare, con una parziale risalita delle temperature a partire dal 27 maggio.

In allegato potete osservare il diagramma termico e precipitativo su base ENS-GFS relativo alla città di Verona a supporto di quanto descritto poc’anzi.

- Spaghi GFS-ENS della città di Verona, notare il calo termico in quota tra il 24 e il 27 maggio. -

– Spaghi GFS-ENS della città di Verona, notare il calo termico in quota tra il 24 e il 27 maggio. -

Prepariamoci, almeno al nord, a tirare fuori felpine e giubbini.

L’autunno incalza mentre l’estate, quella vera, dovrà ancora aspettare.

Ai prossimi aggiornamenti.

Leonardo Vizzi

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