Anomalie termiche di questo inverno Boreale?

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Si è discusso molto dell’ondata di grande gelo che ha investito il Nord America, e in particolar modo il Canada, infatti non mi soffermerò tanto su questo singolo episodio di qui certamente tutti avranno già ampiamente sentito parlare. L’ondata di gelo che ha interessato il Nord America la prima settimana di gennaio, ha portato valori termici molto rigidi per alcuni giorni, soprattutto sul Canada Orientale, questa è stata favorita dalla presenza anomala del Vortice Polare a quelle latitudini, ma quell’ondata di gelo, quanto ha inciso sulle anomalie trimestrali della regione?

Per iniziare, questa è l’anomalia delle temperature globali del mese di novembre del 2013.

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Possiamo notare che buona parte del Nord America ha visto temperature mensili inferiori alla media dell’ultimo trentennio come periodo di riferimento (1970-2000), anche se non di molto, infatti si notano punte massime delle anomalie negative di -2°C. Molto più notevole invece l’anomalia positiva che interessa quasi tutto il comparto Euroasiatico con vaste aree della Siberia centrale, dove si hanno avuto anomalie positive oltre +8°C.

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Il quadro di dicembre non differisce molto da quello che si è visto in novembre in senso di medie termiche, si osserva sempre una forte anomalia positiva su tutta l’area del mar glaciale Artico, su buona parte del comparto Euroasiatico, le anomalie positive sono diffusamente comprese tra i +3°C e i +6°C su queste aree, temperature insolitamente elevate soprattutto sulla Siberia centrale, dove si osservano punte di +10°C rispetto alla norma. Mentre su buona parte del Nord America e sulla Groenlandia, dicembre risulta essere più freddo della norma con anomalie negative diffusamente comprese tra i -1°C e i -4°C, ma con punte inferiori ai -8°C sul Canada centro-Settentrionale.

Queste sono le anomalie termiche in Europa e sulla Russia Europea per l’ultima settimana di dicembre, spostandosi verso la Siberia centrale, si osservano anomalie termiche di oltre +16°C, se sul Nord America si ha avuto una prima parte d’inverno piuttosto fredda, dall’altra parte sul comparto Euroasiatico, si ha avuto una prima parte della stagione invernale,, insolitamente mite, possiamo dire dai connotati più autunnali.

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Queste sono le anomalie in Europa da inizio gennaio ad oggi, particolarmente mite su quasi tutta l’area.

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Anomalie in Europa dell’ultima settimana, ossia quella compresa tra il 9 e il 16 gennaio, ora risalta un’evidente anomalia negativa sulla penisola Scandinava, con punte fino a -12°C sul Nord Ovest della penisola, sempre molto mite sul quasi tutto il resto del continente, soprattutto sull’Est Europeo e sulla Russia Europea, con anomalie positive fino a +8°C.

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Tornando al Nord America questa è l’anomalia delle temperature dell’ultima settimana, ossia quella compresa tra il 9 e il 16 gennaio, si nota come dopo forte ondata di gelo che ha interessato l’area nella prima settimana del mese, la stessa area sia poi stata interessata da un’ondata di “caldo” fuori stagione che ha portato valori più tipicamente primaverili pure sul Nord del Canada, tra il Canada Nord Orientale i il Nord della Groenlandia, si riscontrano vaste aree con anomalie positive comprese tra i +10°C e i +16°C.

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Queste invece sono le temperature osservate il giorno dell’epifania sul Nord America.

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Queste invece sono le anomalie per il Nord America da inizio gennaio ad oggi, parte del vecchio continente, ossia tutta la porzione Occidentale e il Canada Nord Orientale vede valori superiori alla media, anche la Groenlandia vede valori ben superiori alla norma, con punte di +9°C tra il Canada Nord Orientale e il Nord della Groenlandia, mentre la porzione centro-Orientale degli Stati Uniti e il Canada Centrale, vedono anomalie negative, anche se non particolarmente basse, generalmente comprese tra i -1°C e i -3°C, con punte massime di -5°C.

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Infine è interessante notare le anomalie globali nel periodo compreso tra il 18 ottobre 2013 e il 15 gennaio 2014, possiamo facilmente notare come nell’ultimo trimestre qui considerato, non si vedano anomalie negative significative praticamente in tutto l’emisfero Settentrionale, compreso il Nord America, fatta eccezione per una ristrettissima area del Canada centrale, dove risalta l’unica anomalia negativa di -2°C, mentre per contro si vedono vastissime aree con anomalie positive comprese tra i +2°C e i +8°, risalta addirittura un anomalia positiva superiore ai +12°C sul mar glaciale Artico in prossimità delle isole Spitsbergen (Nord della Norvegia).

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Possiamo dedurne che l’inverno attuale sul comparto Euroasiatico, fino ad ora è stato insolitamente mite, possiamo tranquillamente dire dai connotati più autunnali che invernali, sul Nord America, non si stia assistendo affatto ad un inverno particolarmente rigido fino ad ora mediamente parlando, ma piuttosto a singoli episodi di grande freddo, alternati a fasi molto miti, infatti possiamo notare come si sia entrati da una fase molto fredda a temperature primaverili nel giro di pochissimi giorni sulla medesima area. I climatologi associano tali episodi di grande gelo, come una possibile conseguenza del GW. Infatti la riduzione della calotta glaciale alle alte latitudini, lascia una sempre maggior superficie del mar glaciale Artico scoperta, in definitiva in estate una maggior superficie priva di ghiaccio, favorisce un maggior accumulo di calore poiché ne diminuisce l’effetto albedo della calotta glaciale alle alte latitudini, l’acqua immagazzina più lentamente il calore ricevuto, ma lo rilascia in atmosfera altrettanto più lentamente rispetto alla terraferma durante la fredda stagione, sopratutto nei primi periodi dell’inverno. Rilasciando lentamente il maggior calore accumulato durante l’estate, crea di fatto un aumento del geopoteziale, ossia aumenta i valori pressorici alle diverse quote dell’atmosfera sopra il polo, questo può favorire uno spostamento del VP dalla propria sede originale, costringendo in pratica alle depressioni polari, di scorrere a latitudini più basse.

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Dalle proiezioni attuali, possiamo notare come nei prossimi giorni, buona parte del Nord America, potrebbe essere investito da nuove ondate di gelo per lo “scivolamento” del Vortice Polare sul Canada Orientale! Mentre in Europa, benché non mancheranno affatto le precipitazioni e dunque la neve sulle aree montuose, difficilmente potremo vedere condizioni di grande freddo! L’unico aspetto veramente positivo di questo inverno in Europa, sono le abbondanti precipitazioni che favoriscono un buon innevamento sulle Alpi. Stando all’evoluzione attuale, almeno fino a fine mese, si prevedono ancora frequenti precipitazioni su molte aree del vecchio continente, precipitazioni che ovviamente saranno sotto forma di neve sulle aree montuose e in particolar modo sulle Alpi.

Flavio Scolari.

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