Cocentrazione del vapore acqueo e nuvolosità presente nell’atmosfera terrestre

Un’immagine alle microonde ripresa nel 2006 al suolo:

Concentrazione del vapore acqueo lungo tutto il profilo dell’atmosfera:

I satelliti che vedono con 3 lunghezze d’onda:
Stiamo parlando dei satelliti meteosat, che vedono alle microonde, nell’infrarosso e nel visibile.

Microonde: sono lunghezze d’onda che vengono riflesse dal vapore acqueo, in questo modo le immagini riprese dai circa 35900 km da distanza sopra il piano equatoriale consentoni di rilevare la concentrazione del vapore acqueo in tutto il globo alle varie latitudini.

Tali lunghezze d’onda (equivalente a circa 300MHz) consentono di rilevare l’andamento rotatorio della circolazione atmosferica come pure il tipo di circolzione in atto su una determinata area: le aree più chiare corrispondono alle depressioni mentre quelle più scure ad aree anticicloniche, poichè contenenti un tasso d’umidità relativo inferiore.

L’immmagine sottostante rende presente il tasso di umidità effettivo presente in tutto il profilo della troposfera, appare subito evidente quanto le aree equatoriali abbiano un tasso di umidità effettivo superiore rispetto alle regioni polari: ciò è dovuto al fatto che l’aria più è calda, più può contenere una concentrazione di vapore acqueo superiore, contrariamente all’aria più fredda, all’interno della quale il limite di saturazione (punto di rugiada) del vapore acqueo avvine già con una concentrazione del vapore acqueo inferiore.
Un esempio: con 10,7 centimetri cubi di vapore acqueo per metro cubo di aria, il punto di rugiada è di 11,4°C, mentre con una temperatura di 24,2°C si possono avere 21,4 cm3/m3 prima di raggiungere il punto di saturazione dell’vapore acqueo.
Il tutto viene poi generalmente rappresentato con falsi colori.

Infrarosso: con questa lunghezza d’onda (equivalente a circa 300THz), si possono rilevare meglio le nubi “fredde”, ossia quelle più elevate, sovrastanti l’alta troposfera, poichè la lunghezza d’onda viene meglio riflessa.

Si possono distinguere bene i sistemi frontali, aventi nubi sviluppate anche in quota, dunque contenenti nubi aventi una temperatura inferiore.

Nel visibile: con questa lunghezza d’onda (equivalente ai 300/3000THZ) si può rilevare tutta la nuvolosià presente a tutti i livelli della troposfera.
Notate dalle immagini come la nuvolosià stratocumuliforne (bassa) sia la più diffusa al mondo.
Recentemente si è constatato che l’estensione di questo genere di nuvolosità, può variare a seconda dell’attività solare, il che può di conseguenza avere un influenza a livello climatico, per il fatto che riflettendo parte della radiazione solare verso lo spazio, regola l’andamento termico al suolo.

Con questo tipo di immagini si può subito notare quanto in realtà vi sia molta più nuvolosità presente rispetto a quanto rendono presente le immagini satellitari proposte generalmente dai bolletti meteorologici, spesso mostrate con immagini infrarosse per ovvi motivi di luminosità diurna.

Ecco perchè una giornata nebbiosa o nuvolosa pesente in una determinata regione, non viene spesso rilevata come tale dalle immagini meteosat proposte dai bollettini meteorologici, poichè questo genere d’immagini sono riprese all’infrarosso e dunque non rilevano la nuvolositâ più bassa, avente di conseguenza una temperatura superiore.

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