I due volti della primavera

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Buongiorno a tutti i lettori. La prima parte della primavera meteorologica in Italia, e non solo, è trascorsa sotto condizioni meteo con caratteristiche tardo autunnali, talvolta pseudo-invernali (rammentiamo le nevicate al piano in alcune regioni del nord Italia verso la fine della seconda decade di Marzo, o le continue ondate di gelo che hanno interessato il Regno Unito e l’Europa centro-orientale). Va ricordato che primavera non è sinonimo di tempo stabile e mite ma al contrario, essendo stagione di transizione verso l’estate, dovrebbe essere caratterizzata da un’estrema dinamicità meteorologica specie nella prima parte.

Quindi non stupiamoci più di tanto, a scala nazionale, di quanto avvenuto negli ultimi periodi; diverso invece il discorso a livello europeo ma non è questo lo scopo di tale articolo.

La situazione descritta è stata in buona parte figlia dello sconquasso stratosferico (evento ESE ) verificatosi verso la fine di gennaio sul Polo Nord il quale ha avuto ripercussioni a lunghissimo termine sull’Europa, con una perdurante anomalia positiva in sede polare ed una corrispondente anomalia negativa a latitudini più meridionali, le quali hanno provocato gli eventi talvolta eccezionali dell’ultimo periodo.

Ora, da quel che si evince dai principali Global Models, pare che tale anomalia sia destinata ad attenuarsi e ciò potrebbe finalmente favorire il passaggio a condizioni meteo decisamente più stabili e miti.

Pare infatti che a partire dal 14-15 del c.m. un affondo meridiano del getto al largo delle coste del Portogallo possa provocare una decisa risalita di correnti molto più temperate, di matrice subtropicale in direzione del bacino centro-meridionale del mediterraneo.

Cio è ben evidente dalle ENSEMBLE GFS della città di Verona allegate,  dalle quali si evince un netto aumento termico in quota ed al suolo a partire dal 14-15 aprile accompagnato da un netto decremento dell’instabilità.

- Spaghi GFS Verona -

– Spaghi GFS 00z Verona del 9 aprile 2013 -

Sembra che tale fase possa perdurare per almeno 10 giorni dando modo così alle terre di poter assorbire i notevoli quantitativi d’acqua piovuti negli ultimi mesi.

Anche il modello delle ECMWF sembra avvalorare in linea generale questa tendenza seppur con l’incognita di una possibile retrogressione nord-orientale intorno al 13-14-15 aprile che potrebbe minare la stabilità e mantenere un profilo termico leggermente più fresco in particolar modo sui settori orientali della penisola.

Per il modello GFS  tale retrogressione sembrerebbe influenzare in modo molto più marginale il nostro paese, ma si sa che quando si ha a che fare con flussi retrogradi le incognite  sono sempre dietro l’angolo.

In conclusione quel che pare ormai assodato è che con buona probabilità la primavera potrebbe mostrarci, a partire da metà mese, il suo lato stabile e gradevole dopo quello perturbato ed a tratti freddo della prima parte.

Una primavera dai due volti………..

Ai prossimi aggiornamenti.

 

Leonardo Vizzi

 

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