Yellowstone: la minaccia del supervulcano

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Il parco nazionale dello Yellowstone negli Stati Uniti è noto per i suoi numerosi Geysers, ma sopratutto per la presenza del supervulcano, uno dei pochi oggigiorno ancora attivo, che occupa ben 1/3 dell’intera superficie del parco dello Yellowstone. Il supervulcano dello Yellowstone misura circa 70 km di lunghezza, 30 km di larghezza ed è posto a 8 km di profondità sotto la crosta terrestre.

Inanzitutto dobbiamo evidenziare il fatto che i supervulcani non sono direttamente visibili dalla superficie del territorio, infatti non hanno la classica struttura a montagna, ma bensì si tratta di un enorme cratere collassato sotto terra, con un’enorme bolla di magma e roccia fusa pronta a saltare in aria con un’enorme eruzione esplosiva.

Questo spiega come mai questa tipologia di vulcani siano difficili da individuare, tuttavia altri vulcani di tali dimensioni sono stati individuati sul pianeta uno dei quali vicino a Napoli noto come Campi Fregrei.

Un altro vulcano di tali proporzioni ed è la caldera del Toba presente in Indonesia, l’ultima sua eruzione avvenne circa 74000 anni fa, secondo gli scenziati provocò un raffreddamento a livello globale di circa 5°C, abbastanza per produrre l’estinzione di molte specie viventi, secondo alcuni scenziati quest’ultima mega eruzione che avvenne fu di tale portata da giungere quasi a spazzare via  ogni specie vivente dalla faccia della terra, uomini compresi.

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Oggi è stato calcolato che il vulcano dello Yellowstone erutta ogni circa 600000 anni, l’ultima grossa eruzione avvenne circa 640000 anni fa, dunque nulla escude che in un prossimo futuro l’uomo possa vedere un’eruzioni tra le più colossali che si possano verificare sulla terra, si tratterebbe di un’evento che secondo alcuni scenziati potrebbe verificarsi in un futuro neanche molto lontano, ossia entro il 2074.

Le conseguenze sarebbero di enorme portata, sopratutto a livello climatico e ambientale.

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Se il supervulcano dello Yellowstone dovesse eruttare, verrebbe sprigionata un energia paragonabile a quella di un’impatto cometale di grosse proporzioni, migliaia di chilometri cubici di ceneri, gas e roccia verrebbero sparati nell’atmosfera ricadendo in abbondanza per giorni su quasi tutto il Nord America, mentre parte delle ceneri giungerebbero fin sul continente Euro-Asiatico per mezzo della circolaziona atmosferica.

Grossissime quantità di ceneri e polveri raggiungerebbero la stratosfera oscurando il sole per anni sull’intero pianeta, la terra entrerebbe in quello che viene definito il lungo inverno nucleare.

Alcuni esperti temono che in un futuro neanche lontalo il supervulcano potrebbe tornare a eruttare riportando l’umanità e moltissime altre speci viventi sull’orlo dell’estinzione.

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Ma come gli scenziati possono prevedere una futura eruzione del supervulcano?

Come detto il supervulcano dello Yellowstone, oltre a quella di un’eventuale impatto cometale, oggi rappresenta forse la principale minaccia per l’umantà poichè è oramai accertato che potrebbe eruttare da un momento all’altro, sia dal unto di vista statistico che strumentale.

Negli ultimi anni le scosse sismiche nella zona vanno intensificandosi mentre la bolla sovrastante la caldera si sta gonfiando a tal punto che il lago dello Yellowstone ha inondato a più riprese aree prima asciutte, tutto questo potrebbe tradursi in un imminente risveglio del supervulcano secondo molti scenziati.

Tuttavia non tutti gli scenziati sono concordi nel corfermare l’evata probabilità che eruzioni di colossale portata possano verificarsi in un prossimo futuro, malgrado vi siano prove geologiche che eruzioni simili si siano già verificate in passato, la presenza di magma “congelato” ossia raffreddatosi nel corso dei millenni, sotto i supervulcani da tempo estinti in Siera Nevada, in Calofornia, fa pensare che le eruzioni più colossali siano molto nettamente meno probabili rispetto a quanto si tenda a pensare.

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