Nefodina: monitoraggio dei temporali

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n esempio di sistema per il monitoraggio dei temporali è quello di Nefodina, ma come funziona? Inanzitutto è bene ricordare che una nube, più è elevata, meglio sarà visibile alle immagini satellitari riprese all’infrarosso poichè aventi una temperatura inferiore, vicaversa le nubi poste negli strati medio-bassi della troposfera, avendo una temperatura più elevata, risultano meno visibili alle immagini satellitari infrarosse.

Il sistema Nefodina si basa sul concetto che una nube avente uno sviluppo verticale, tenderà gradualmente ad assumere una maggior luminosità se viste ad un’immagine avente una lunghezza d’onda leggermente inferiore alla luce percepita dall’occhio umano, poichè la nube tende ad elevarsi ad una porzione verticale di atmosfera, costituita da aria gradualmente più fredda.

Nefodina utilitta una combinazione di immagini riprese all’infrarosso e alla frequenza dell’assorbimento del vapore acqueo presente all’interno dellla troposfera, ossia alla lunghezza delle Microonde.

In questo modo si possono estrapolare importanti informazioni inerenti la morfologia e la struttura di un determinato sistema nuvoloso, come ad esempio l’altezza della copertura nuvolosa attraverso l’analisi della temperature rilevata alla simmità della nube.

Non da meno importanza si possono individuare le singole celle temporalesche (convettive: ossia sotate di movimenti verticali attraverso la troposfera) che compongono la struttura nuvolosa presa in considerazione.

In poche parole attraverso l’assemblamento delle immagini riprese dai satelliti Meteosat all’infrarosso ogni 15 minuti, si analizza l’andamento termico della sommità delle nubi, Nefodina è così in grado di riprodurre lo sviluppo verticale delle nubi presenti su una determinata erea geografica, un movimento che verrà rappresentato in falsi colori, in tal modo si riuscirà a stabilire con una certa precisione se si tratta di celle convettive in fase di sviluppo o rispettivamente in fase di dissolvimento.

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Un esempio di immagine elaborata da Nefodina sull’area Mediterranea, analogamente esiste un area di osservazione estesa da Gibilterra a Cipro.

Il Blu scuro viene utilittato per le nubi più calde, ossia poste alle quote inferiori, in Blu chiaro per le nubi poste all’interno della media troposfera, mentre il Giallo per le nubi più fredde, ossia poste all’interno dell’alta troposfera.

Il Rosso e il Rosa vengono invece utilizzati per evidenziare quelle nubi dotate di forti moti verticali, meglio note come celle convettive.

Il Rosso evidenzia le celle convettive previste in fase di accrescimento, mentre il Rosa evidenzia le celle convettive previste in fase di dissolvimento, il Rosso scuro invece indica la regione di maggior covettività del corpo nuvoloso.

Attendibilità del modello: si è stabilito che Nefodina ha un margine di errore del 11% nella previsione dei temporali nell’arco dei successivi 15 minuti, del 13% nella previsione dei temporali dei successivi 30 minuti, dunque mediamente si ha una probabilità dell’87% che l’evuluzione prevista da Nefodina si realizzi entro i successivi 30 minuti, con un indice di correlazione misurato dello 0,8 tra la previsione dell’evoluzione dei temporali elaborata dalla rete Nefodina e dalla reale evoluzione dei sistemi temporaleschi.

Questo meccanismo può essere utile al fine di poter definirne la distribuzione e l’entità di un evento, inoltre risulta di grande importanza per poter prevenire eventuali fenomeni di forte intensità.

I risultati di Nefodina verranno poi combinati con il prodotto definito Lampinet in grado di rilevare l’attività elettrica presente all’interno di un temporale, ossia la fulminazione presente in una determinata area geografica consentendo di avere un quadro più completo sulle caratteristiche meteorologiche presenti sull’area presa in considerazione.

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