Estinzioni di massa

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Fino a 34 milioni di anni fa faceva anche molto più caldo di oggi, si deve considerare che alle medie latitudini avevamo un clima tropicale, mentre al polo si aveva un clima temperato, un clima più simile a quello che attualmente riguarda le medie latirudini e forse anche un pò più caldo, al polo in inverno si doveva avere in inverno una temperatura media di +13°C. Un simile riscaldamento fù probabilmente innescato milioni di anni prima da una imponente eruzione basaltica che avrebbe innescato un grosso surriscaldamento climatico attraverso numerosi feedback derivanti dalla forzante climatica responsabile della variazione climatica, a un simile cambiamento climatico sarebbero da attribuire grosse estinzioni di massa di diverse speci. Oggigiorno sono le nostre attività i principali responsabili di una variazione climatica troppo rapida, attraverso le emissioni di CO2 che incidono in maniera significativa su un delicato equilibrio di energia, nel nostro caso trattenuta in atmosfera, (bilancio radiativo terrestre). In passato in altre epoche geologiche si avevano concentrazioni di CO2 molto maggiori di quelle attuali, durante il caldo periodo Eocenico, fino a 35 milioni di anni fa, le concentrazioni dovevano essere vicine alle 1800 ppm, ma senza considerare i feedback, ogni raddoppio di CO2 nell’atmosfera comporta un’aumento delle temperature di circa 1°C su scala globale, dunque proprio perchè oggigiorno l’atmosfera a concentrazioni relativamente basse, l’atmosfera risulta essere molto più sensibile ad un aumento, il problema infatti non è il fatto che in passato facesse più caldo, ma il fatto che in passato non si conoscono variazioni climatiche tanto rapide come quelle attuali, neanche tra le variazioni climatiche che comportarono le più grandi estinzioni di massa non avvennero con una simile rapidità, un aumento di 1,3°C su scala globale, se oggigiorno si è verificata nell’arco di pochi secoli (di qui ben 0,8°C negli ultimi decenni), in passato per avere un simile aumento delle temperature, occorrevano almeno 3000 anni, non 150 anni, putroppo questo in futuro potrebbe non avere un impatto insignificante per 8 miliardi di persone o forse anche oltre, secondo me ma questa è una mia idea personale, un simile cambiamento climatico combinato con lo sfruttamento delle risorse, magari anche gli effetti secondari che una variazione climatica potrebbe comportare, come nuove epidemie, tutto questo potrebbe anche giustificare una nostra estinzione in futuro. In secondo luogo sempre secondo me, i vulcani sarebbero una grossa minaccia, in quanto una grossa eruzione vulcanica può comportare effetti paragonabili a quello di un impatto cometale, ma è molto più imprevvedibile, inoltre in linea puramente teorica avremmo forse i mezzi per disintegrare o deviare un corpo celeste che minaccerebbe di schiantarsi a terra, mentre per quanto concerne i vulcani, neanche dal punto di vista teorico, possiamo controllare e prevedere con largo anticipo un’eruzione. In passato grosse estinzioni avvenivano in corrispondenza a grossi cambiamenti climatici, indotti da grosse eruzioni basaltiche (trappi vulcanici) con i feedback derivanti, ai tempi dei dinosauri, è probabile che l’impatto cometale dello Yucatan possa aver anticipato di 300000 anni l’estinzione principale e abbia innescato l’eruzione del tratti Deccan, principale responsabile della grossa estinzione di molte speci viventi (di oltre il 60%), l’impatto in sè fu forse solo l’inizio della fine per i dinosauri e molte altre speci animali e vegetali, oggi a noi di conifera a foglie caduche è giunto solo il Gimgko Biloba, tutte le altre speci di conifere a foglie caduche, che porbabilmente prevalvano tra la vegetazione nel Giurassico, si sono estinte appunto in questa occasione…

 

La fine della vita sulla terra, sarà al più tardi tra 600 milioni di anni o poco più considerando i numerosi processi astronomici terrestri e del sole previsti nel futuro. Attraverso la teoria dei supercontinenti, si calcola che la terra tornerà a presentare un unico continente entro i prossimi 250-350 milioni di anni, in questo periodo ere glaciali, si alterneranno ad ere interglaciali e si stima che la terra potrà subire più estinzioni di massa dovute ad episodi di vaste proporzioni, come grosse eruzioni vulcaniche o grossi impatti cometali di diametro compreso tra 3,1 e i 6,2 km o addirittura oltre, fino a 10 km. L’uomo a queste epoche sarà estinto da un pezzo e questo potrebbe essere giustificabile già con una combinazione di eventi, come i cambiamenti climatici e lo sfruttamento delle risorse, quando l’uomo si estinguerà, il pianeta lentamente riprenderebbe il proprio stato precedenti alla nostra presenza entro un lasso di tempo di 5 milioni di anni, cancellando ogni nostra traccia anche a livello biologico, la stragrande maggioranta delle tracce evidenti della nostra presenza sarebbero cancellate in un lasso di tempo molto inferiore, anche di soli 1000 anni. Entro i 600 milioni di anni, il livello di CO2 si abbasserà ad un livello tale da non poter più ostenere la fotosintesi, di conseguenza dopo pochi milioni di anni, si perderebbe la riserva di ossigeno provocando l’estinzione di ogni forma di vita animale. In un lasso di tempo compreso tra 1,5 e i 4,5 miliardi di anni, l’inclinazione assiale subirà una completa destabilizzazione, comportando a variazioni anche di 90° della propria inclinazione, la terra rallenterà fino a fermare la propria rotazione sul proprio asse, di conseguenza se una faccia sarà sempre esposta al sole, l’altra resterà sempre all’ombra, tutto questo dovuto al fatto che la luna abbandonerà l’orbita della terra. Tra 1,1 miliardo di anni, gli oceani evaporeranno poichè il sole nel processo di trasformazione in gigante rossa, avrà aumentato del 10% la propria luminosità, lentamente la terra diventerà un luogo del tutto arido, privo di acqua, di conseguenza giungerà al termine anche la tettonica a placche della terra, questo favorirà un degrado della magnetosfera terrestre, il vento solare “spazzerà” la magnetosfera e le sostanze più volatili dell’alta atmosfera. Entro 4 miliardi di anni, si assisterà ad un notevolissimo incremento delle temperature superficiali, mentre entro i 7,5 miliardi di anni, il pianeta verrà inglobato dall’espansione del sole, poichè si espanderà in maniera tale, da comprendere anche l’orbita terrestre. Quando tutto ciò accadrà la nostra esistenza sarà già un lontano ricordo.

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